Un Lapbook è un’aggregazione dinamica e creativa di contenuti. Una sorta di mappa concettuale tridimensionale che si adatta a qualsiasi età, scuola, tipo di argomento e materia.
Si presenta sotto forma di cartelletta che può avere varie dimensioni secondo l’uso e la necessità. Al suo interno vengono raccolte, in diversi minibook o template(forme e modelli), le informazioni essenziali e specifiche di un argomento scelto. L’obiettivo finale è quello di realizzare una mappa tridimensionale e interattiva di ciò che si è studiato e appreso, mediante una lavoro concreto e personalizzato.
Utilizzato in classe, il Lapbook aiuta l’alunno nella costruzione del proprio metodo di studio.
Come creare un lapbook? Basta seguire questi passi:
1. PROGETTIAMO E ORGANIZZIAMO I CONTENUTI
2. DISEGNIAMO, RITAGLIAMO INCOLLIAMO
3. RACCOGLIAMO E SINTETIZZIAMO LE INFORMAZIONI
4. PREPARIAMO LE CARTELLE E I TEMPLATE
5. CONCENTRATI...COLLABORIAMO...CHIEDIAMO...
6. I PRODOTTI FINALI
Un'esperienza didattica della classe IV del Plesso Buonopane.
Anno scolastico 2016-2017.
Ins. Rossella Monte.
Il 15 marzo, u. s. gli alunni della classe quinta del plesso di Buonopane, guidati dalle docenti Di Massa Bonaria, Di Meglio Rita Diana e Mollica Rosanna, ancora una volta sono stati costruzionisti e protagonisti del loro sapere grazie ad un progetto nato grazie all' invito dei docenti della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. "Anna Baldino" ad una giornata particolare: "La festa della Legalità". Questa occasione ha dato lo spunto per organizzare un vero e proprio laboratorio in cui non solo segnalare situazioni di quotidiana illegalità ma anche agire per combatterle.
Lo spot adottato è stato quindi "Senza legalità non c'è libertà, quindi ... coltiviamola attraverso le nostre azioni quotidiane".
È stato veramente interessante vedere e sentire che alunni così piccoli sono già a conoscenza di problematiche gravi ed attuali come il bullismo, la mafia...e che molti di loro già denunciano delle situazioni che, ai loro occhi, risultano "illegali" .
Il nostro punto di partenza è stata la conversazione, mirata e guidata, su argomenti abbastanza difficili da capire vista la tenera età degli allievi, ma tentare non nuoce mai. Parlare ha portato gli alunni a porsi domande del tipo " Che cos'è la legalità?", "Come è nata la mafia?", e a tali domande non si poteva che rispondere con la ricerca e l'approfondimento delle parole che sono alla base della legalità stessa, quali il rispetto, la libertà, la legge ..., con tali parole è stato disegnato l'albero della legalità che contiene al suo interno le parole stesse ed è colorato di verde, un verde che fa ben sperare. Successivamente sono stati ricercati ed analizzati, aforismi legati alla legalità scritti da uomini illustri, italiani e stranieri, di tutte le epoche storiche. Attraverso Wordsearch , crossword e cruciverba, in lingua italiana ed inglese hanno ricercato parole e frasi legate all'argomento trattato. Inoltre hanno strutturato "il diario della legalità", una sorta di poche e semplici regole costituite da poche e semplici parole da rispettare, perché non restino solo parole vuote.
Rappresentare graficamente il nostro paese è servito a far loro individuare le zone in cui sono nate le più grandi associazioni illegali presenti in Italia, e grazie a ricerche di notizie e di immagini, molto accurate, a conoscerne più a fondo la storia.
In memoria di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la legalità, gli alunni hanno ricercato ed analizzato aforismi e frasi celebri di alcune figure di uomini (magistrati, uomini appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, giornalisti, imprenditori, politici, scrittori, cantanti, capi di stato ), viventi e non, che hanno combattuto la mafia e le illegalità ad essa legate, soffermandosi non solo sulla loro vita ma soprattutto sulle loro opere.
Modalità alternative di conoscenza di alcuni aspetti della mafia sono state offerte dal cineforum ( attraverso la visione del film di Pierfrancesco Diliberto - PIF - " La mafia uccide solo d'estate " ) e dalla lettura multimediale del romanzo di Luigi Garlando "Per questo mi chiamo Giovanni "; tale lettura è stata particolarmente avvincente e chiarificante per gli alunni.
Il romanzo di Luigi Garlando "Per questo mi chiamo Giovanni" è la storia della vita di Giovanni Falcone, raccontata da un padre a un figlio attraverso le testimonianze della sorella di Giovanni Falcone. Il libro parla di giustizia e dei valori per i quali Giovanni è vissuto e si è sacrificato e ci insegna cos'è la mafia e che può essere combattuta da grandi e piccoli, nella vita di tutti i giorni.
Un giorno di vacanza è il regalo di compleanno che il ragazzino protagonista di questo romanzo riceve dal padre. Un giorno tutto per loro, un giorno particolare in cui il ragazzino viene a sapere perché fra tanti nomi suo padre ha scelto per lui proprio "Giovanni".
Padre e figlio vanno in giro da un luogo all'altro nella Palermo di oggi. Dalla Vucciria a Mondello, dal Palazzo di Giustizia fino a Capaci, ogni tappa è lo spunto per raccontare momenti importanti della vita di Giovanni Falcone.
Emerge piano piano la figura di un uomo di eccezionale onestà, coerenza, con un grande senso del dovere, di un magistrato che mette in gioco tutto se stesso nella lotta contro la mafia, di un cittadino rispettoso dello Stato e della legalità, che crede profondamente nella giustizia, di un eroe scomodo per troppe persone.
Attraverso il racconto del padre al figlio ne abbiamo rivissuto insieme battaglie, speranze, vittorie, sconfitte, e non per ultimi, isolamento e solitudine.
In particolare Giovanni scopre e conosce Cosa Nostra e inizia a comprenderne la natura subdola e insinuante che si basa sulla prepotenza e si alimenta di paura, passività e complice silenzio.
Soprattutto, capisce che la battaglia da combattere, lunga ed estremamente difficile, deve iniziare subito coinvolgendo i più giovani non ancora rassegnati all'inerte accettazione di questo capillare fenomeno criminoso. Anche a prezzo di scelte scomode e difficili.
Al termine della lettura gli alunni hanno rappresentato graficamente il romanzo letto ma
solo in bianco e nero, poiché dalla discussione che ne è scaturita hanno ritenuto
opportuno, visto l'argomento non usare colori di altro tipo.
Gli ultimi lavori che i bambini hanno pensato di realizzare sono stati un calendario composto da vari pezzi, su cartoncino arancio, un colore vivo e vivace che fa pensare alla speranza di un futuro diverso, su cui sono state riportate immagini, frasi e brevi biografie di personaggi che hanno combattuto e che combattono ancora contro ogni tipo di illegalità. In fondo al calendario, poi, ognuno di loro ha espresso un pensiero, un sentimento o un’emozione, e racchiuso in una nuvola ed idealmente appesi ad un albero tridimensionale, realizzato con materiali riciclati che richiamasse l’idea dell’albero intitolato a Giovanni Falcone che si trova a Palermo.
Hanno infine relazionato, attraverso un’autobiografia cognitiva tutto il percorso proposto e affrontato e pensato di scrivere una lettera, indirizzata direttamente al Sindaco del Comune di appartenenza per “denunciare” ciò che a scuola non va (dal punto di vista strutturale e dei servizi spettanti al Comune),ma soprattutto hanno esposto proposte concrete di miglioramento, che, ovviamente sperano vengano prese in considerazione.
Anche questa esperienza è stata intensa ed emotivamente forte perché ha permesso a tutti noi di ripensare ai nostri comportamenti, ai luoghi che frequentiamo, alle regole che rispettiamo ed alle persone che devono far rispettare le leggi, ma anche a chi rischia la propria vita, ogni giorno per il bene comune.
AUTOBIOGRAFIA COGNITIVA
“LA LEGALITA’”
Qualche tempo fa la maestra ci ha detto che gli insegnanti della scuola media di Barano ci hanno nuovamente invitato per parlarci della legalità."
Una parola strana, mai sentita.... motivo per cui abbiamo deciso tutti insieme di ricercarne il significato, e tutto è partito da questa definizione :
"Legalità: l'essere conforme alla legge e a quanto è da questo prescritto. Tale principio impone infatti a tutti il pieno rispetto della legge, che è il vero "strumento " del popolo, la cui fonte può stabilire o modificare, direttamente o indirettamente, i diritti fondamentali dei cittadini e le regole di convivenza e di comportamento”.
Alla nostra età è stato difficile capirne il significato con le sue varie sfaccettature.
Siamo ragazzi di quinta elementare, e tradurre il senso stretto della parola legalità è stato alquanto semplice: "con tale termine intendiamo tutto quel complesso di diritti e doveri di ogni cittadino che permette una vita serena al singolo individuo all'interno di una società ". Semplice, visto!
Il difficile è stato capire che ormai, principi quali moralità e rispetto sono andati persi o addirittura sono cambiati nel tempo. Gli interessi individuali superano sempre di più i bisogni della collettività e denaro e potere ne fanno da padrone. Nel corso degli anni abbiamo visto così nascere organizzazioni ben più organizzate dello Stato stesso. Organizzazioni che approfittano delle paure, della fame, e a causa dell'ignoranza delle persone hanno acquistato un potere più grande dello Stato. Stiamo parlando di mafia, camorra, sacra corona unita, 'Ndrangheta e anonima sequestri.
Ci è sembrato assurdo e impossibile che queste organizzazioni avessero potuto prendere il controllo di interi territori, e svolgere attività ben oltre la soglia dell'accettabilità, come, sequestri di persone, prostituzione, traffico di droga, traffico di armi, traffico di scorie tossiche, traffico di uomini, e quant'altro.
Eppure è la realtà, capire questo mondo a noi sconosciuto non è stato facile come, non è stato facile comprendere che tante volte queste attività sono cresciute nell'inconsapevolezza delle persone, nell'immoralità e nella corruzione che si nasconde dietro ogni piccola e grande cosa.
Dietro un'omertà, dietro a tante morti, dietro a tanto terrore e paura però abbiamo conosciuto anche persone speciali, persone che ci hanno fatto capire che il nostro Paese può diventare migliore, persone che con la loro stessa vita ci hanno fatto capire che il silenzio uccide più delle parole, che bisogna essere uniti, e che come disse un grande:"La mafia è un fenomeno umano e, come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà, quindi anche una fine ". (G. Falcone)
E spetta a noi pensare a come arrivare a quella fine, noi futuro dell' umanità attraverso l'applicazione del buon senso e della legalità, dobbiamo agire, perché di una cosa siamo sicuri:" ognuno da solo non può fare niente, ma insieme possiamo cambiare il mondo!".
Se adesso pensiamo al futuro e a ciò a cui andremo incontro, ci invade un senso di angoscia ma solo perché siamo piccoli ancora, ma la consapevolezza e non solo le notizie di ciò che abbiamo appreso ci guiderà affinché questo senso di angoscia sparisca con il nostro crescere e maturare spingendoci ogni giorno a migliorare noi stessi ed il mondo in cui viviamo. E allora grazie ancora una volta!
I bambini della quinta di Buonopane
"GIORNATA DELLA MEMORIA....PER NOI....GIORNATA DELLA RINASCITA"
Venerdì 10 febbraio u.s. alla presenza del Dirigente scolastico del Circolo didattico di Barano d'Ischia, dott. Franco Mollica, del dott. Giovan Giuseppe Lucido Balestrieri e di tutti i genitori, l'intero gruppo di alunni della classe quinta del plesso di Buonopane , attraverso una metodica inclusiva, é stato impegnato in una performance davvero insolita per alunni così piccoli, la presentazione di un vernissage di varie tipologie di lavori strutturati per la partecipazione al Progetto continuità con la Scuola Media di primo grado "Anna Baldino " di Barano , ed una drammatizzazione sul tema della SHOAH. L'evento volto a far conoscere e comprendere ai bambini che la storia di oggi è il frutto anche degli errori dell'umanità che hanno segnato il passato ma che devono essere d'insegnamento alle nuove generazioni, ha indagato l'identità, soprattutto, valore unico ed insostituibile, che non può essere schiacciato, vessato o annullato da niente e da nessuno .La drammatizzazione ha riprodotto alcune scene significative tratte dal film "Vento di primavera" ambientato a Parigi nell'estate del 1942. Dopo l'invasione delle truppe della Germania hitleriana, gli ebrei furono obbligati a portare la "stella di David" sugli indumenti, allontanati dai loro impieghi e negato l'accesso a scuole e luoghi pubblici. Hitler voleva procedere allo sterminio di massa e voleva la collaborazione del governo francese di Vichy.Come, la popolazione venne a sapere di quel piano diabolico? Tutto cominciò con l'ORDINANZA N^ 9 contenente le RESTRIZIONI CONTRO TUTTI GLI EBREI.Tutto cambiò, la vita non ebbe più lo stesso sapore, tutti si chiesero ora cosa sarebbe accaduto!PRIMA... tutti UGUALI e LIBERI …POI... tutti DIVERSI. TUTTO NON SAREBBE MAI PIÙ STATO COME PRIMA!
Questo non accadeva solo in Francia ma in tutti i Paesi, collaborazionisti e non, invasi dalle truppe tedesche. Mentre la vita scorreva, relativamente serena, ....un giorno...ecco la POLIZIA....e gli ARRESTI... e molti di loro iniziarono L'ULTIMO VIAGGIO...IL VIAGGIO DEL NON RITORNO. Ecco l'autobiografia cognitiva stilata dei nostri alunni che racconta passo dopo passo il loro lavoro:
Giornata della rinascita
Quando la maestra ha annunciato che avremmo realizzato un nuovo progetto eravamo tutti euforici. Ma la mattina che la maestra ha annunciato la traccia del progetto l'euforia è subito svanita perché abbiamo capito che l'argomento trattava qualcosa di serio: l'Olocausto. L'Olocausto? E chi l'aveva mai sentita questa parola e chi mai pensava che una parola strana nascondesse una verità così crudele. La maestra ha spiegato parole che non abbiamo mai sentito e ci ha chiesto di cercarle a casa, ma limitarci solo alle parole, suggerimento che però alcuni di noi hanno ignorato. Che orrore conoscere tanto odio e tanta cattiveria per giunta scaturita dalla mente contorta di un solo uomo Hitler. Ecco Hitler , parola - chiave... principio, sviluppo e fine dell' Olocausto. L' indomani parlandone a scuola abbiamo scoperto con testimonianze vere l'orrore dell'Olocausto.
Foto che ci hanno fatto emozionare, piangere e ci hanno fatto capire l'orrore che Hitler ha riservato a uomini, donne, bambini e anziani: " senza pietà ".Solo il pensiero che bambini come noi abbiano dovuto andare incontro alla morte senza neanche l'amore dei propri genitori ha fatto sì che l'orrore si trasformasse in odio. Odio puro per quell'uomo che a nostro parere non merita di far parte della nostra razza. Come definirlo? Non lo sappiamo. Ma sicuramente sappiamo che Hitler è una vergogna per la nostra razza. Abbiamo scoperto l'esistenza dì luoghi dove le persone venivano intrappolate come animali (lager) dove i corpi venivano ammassati dopo la morte (fosse comuni) comunità da dove si entrava vivi e si usciva solo morti (Auschwitz, Birkenau).La ricerca di parole ha fatto sì che capissimo cose che non immaginavamo nemmeno. Come poter esprimere le nostre emozioni, il nostro dolore, il nostro disgusto, il nostro non capire il perché di tanta crudeltà, il perché di non riuscire a distinguere da parte di coloro che hanno appoggiato Hitler, il bene dal male...L'idea che ha dato vita al nostro progetto è partita dall'ultimo gesto di umiliazione che Hitler ha riservato ai corpi degli ebrei. I corpi degli ebrei morti venivano gettati come carcasse di animali in grandi buche scavate tante volte dalle stesse vittime, senza una degna sepoltura. Centinaia di corpi venivano ammassati lì fino a che le buche fossero piene dopodiché venivano ricoperte da terra, e si passava avanti a scavarne un'altra. Senza una croce, senza un nome, senza un qualsiasi segno che facesse capire che in quel luogo ci fossero seppellite delle persone. Persone che per Hitler ed i suoi "apostoli " non erano altro che un semplice numero. " Dignità " altra parola chiave dell' Olocausto. La dignità valore che l'uomo acquista dalla nascita, qualità che lo distingue e lo rende individuo, bene che per nulla al mondo deve perdere, perché perdere la propria dignità significa annullarsi, respirare per vivere, svegliarsi per sopravvivere e addormentarsi nella speranza di aver vissuto l'ultimo giorno. Ecco l'arma vincente dell'Olocausto distruggere " La DIGNITÀ ".
Agli Ebrei è stata strappata la loro dignità, a loro purtroppo non è stato dato nemmeno il lusso di perderla , la dignità. Ecco perché l'idea della " giornata della rinascita ". Quale cosa più bella che rendere la "dignità " a tutti coloro che in realtà non sono un numero ma persone con un nome, un cognome e un volto. Ecco perché l'idea dell'albero, un albero maestoso nato su una miriade di bare (con sopra un numero) che simboleggiano i corpi martoriati e abbandonati come carcasse di animali, in grandi fosse a mò di tomba, per gli ebrei. Per realizzare l'albero abbiamo utilizzato la tecnica della cartapesta, per colorare abbiamo usato colori all'acqua. Sull'albero tante foglie nate ognuna diversa dall'altra, di proposito, perché ognuna rappresenta un individuo, una persona con un proprio viso, un proprio nome e cognome, una propria identità, personalità e una vita strappatagli senza nessun rimorso nei modi più crudeli ( camera a gas, torture, fame, ...)che la mente umana sia stata capace di concepire. Con la maestra, quindi, abbiamo cercato di procurarci nomi, cognomi e volti di alcune fra le milioni di vittime dell'Olocausto, la nostra ricerca è partita visitando il sito del Museo Nazionale " Yad Vashem " ma la lista dei caduti non è accessibile a tutti, per una questione di privacy. Quindi abbiamo scaricato foto da cui abbiamo ritagliato volti di uomini, donne e bambini. Successivamente abbiamo scaricato nomi e cognomi ebrei, a caso.
Tutte queste informazioni ottenute collegandoci a siti presenti su Google. Dopo aver raccolto questo materiale eravamo pronti a ridare un volto, un nome e un cognome a quel maledetto numero. L'idea è stata trasformata in realtà attraverso la creazione di foglie appositamente diverse una dall'altra perché servissero ad identificare l'unicità dell'individuo. Sulla foglia è stata messa la foto, il nome ed il cognome e cancellato con prepotenza il numero con una X. Un viso,due occhi, un naso, un sorriso...Un volto su cui noi vogliamo leggiate una sorta di rivincita degli Ebrei, di tutto un popolo, nei confronti di Hitler e non semplici volti di persone che di lì a poco sarebbero scomparse per sempre perché essere solo un numero. Persone a cui il nostro lavoro ed il nostro impegno ha voluto dare una rivincita, un riscatto, nei confronti di tanta crudeltà, odio e indifferenza." LA RINASCITA " è il nome del nostro progetto, rinascita di un popolo che ha saputo dimostrare al mondo intero, nel corso della storia che hanno una dignità più grande di quella che Hitler gli ha strappato. Vi ringraziamo dell'invito che ci avete riservato ma ancor di più vi ringraziamo per averci dato l'opportunità di conoscere, studiare, capire ed approfondire il genocidio più assurdo della storia dell'umanità. Abbiamo compreso che dalla violenza non nasce e non nascerà mai niente, e che bisogna onorare chi ha perso la vita "valore inestimabile "per la follia umana. L'argomento affrontato è stato molto interessante perché anche se triste ci ha fatto riflettere: NOI SIAMO IL FUTURO DELL'UMANITÀ, e ci impegneremo a fare in modo che tutto ciò non accada mai più. Pensiamo che la giornata della memoria debba essere ricordata proprio per questo, perché deve stimolare tutti noi a migliorare. Vi ringraziamo
ancora una volta per averci fatto "crescere" e diventare più consapevoli della pazzia umana attraverso un evento storico che ci accompagnerà per tutta la vita.
I bambini della quinta del plesso di Buonopane. Anno scolastico 2016-2017.
Gli alunni tutti, sono stati costruzionisti in progress dell' intero iter procedurale fonte di input dettati dalle docenti Di Massa Bonaria, Mollica Rosanna e Di Meglio Rita Diana, attraverso una metodica - metodologica del problema solving, della ricerca -azione, per "piccoli passi" partendo da parole -chiave , ampliando in cerchi concentrici , conoscenze e informazioni mano a mano che il progetto prendeva corpo , prevedendo spazi soprattutto per la creativita' dell'alunno /degli alunni nelle varie performance esplicitate nel vernissage ( autobiografie cognitive , cartelloni tematici, pluricompositi , in sequenze multidisciplinari , breve drammatizzazione coinvolgente e partecipata di sintesi , PowerPoint multi -sensoriale recensivo dei percorsi cui tutti hanno contribuito per un manufatto polimaterico 3D " ALBERO della VITA" esplicitativo , pregno di pathos, sensibile partecipazione, indelebile ricordo attraverso il passaggio da significato/significati fino a giungere ad un medium di significanti). In tal modo si è compiuto l ' intero processo di insegnamento/apprendimento attraverso cui gli alunni partendo dal SAPERE hanno acquisito il SAPER FARE per un futuro SAPER ESSERE cittadini pensanti di un domani in cui tutto ciò, si spera, non accada mai più.